Davide: “Mi ero perso, dove ero? Alla fine presi quel volo che mi portò fino a qui, proprio dove mi sono ritrovato.”

Centro di riabilitazione dalle tossicodipendenze e dall'alcolismo

Davide: “Mi ero perso, dove ero? Alla fine presi quel volo che mi portò fino a qui, proprio dove mi sono ritrovato.”

Il centro Narconon crede che la tossicodipendenza non sia né innata, né una malattia incurabile che richiede un trattamento a tempo indeterminato. Un tossicodipendente non lo è per tutta la vita. Il nostro programma consiste di tecniche uniche usate per assistere il tossicodipendente ed aiutarlo a superare le dipendenze da droghe e alcol e i loro effetti dannosi. Questo viene fatto in modo naturale, non vengono usate droghe sostitutive nel programma Narconon.

Facendo il programma Narconon, i partecipanti imparano ad identificare e a superare i problemi che hanno portato alla dipendenza in primo luogo, così da poter alla fine recuperare il rispetto di sé stessi e l’autocontrollo.

Questa è la storia di Davide, che così giovane si era perso tra paure e incertezze ed a causa della sua tossicodipendenza era sprofondato nell’apatia, fino a quando non è giunto qui al Narconon “Il Falco” dove ha ritrovato se stesso, la sua autostima e la sua voglia di vivere:

“Ero solo, pensavo, le emozioni mi riempivano le giornate…paura, angoscia, felicità, sconforto, delusione, abbandono, speranza…non capivo che ero lì perché il destino ha deciso così. Vedevo il mio vivere come uno sbaglio, desideravo morire piuttosto che continuare ad illudermi, pensavo di essere troppo giovane per avere certi pensieri e troppo grande per sentirmi così piccolo. Un giorno poi mi sono preso una grossa delusione d’amore e da lì continuai a scendere giù in uno stato di apatia, senza colori ma solo piccole sfumature che non rendevano chiara la mia esistenza, non sentivo più nulla. Poi una sera mia madre e mio padre mi misero alle strette ed io, che non sapevo distinguere giusto e sbagliato, decisi di andare per strada, unica mia consulente, unica mia volontà; avevo le valige pronte quando vidi meglio negli occhi di chi mi aveva dato la vita un bambino, ero io, e mi ero perso…dove ero? Dove mi ero nascosto? No, non potevo crederci che quello fosse il mio destino, non potevo accettarlo e alla fine con una lacrima presi quel volo che mi portò fino a qui, proprio dove mi sono ritrovato. Grazie a mia madre, mio padre, i miei fratelli e grazie anche a tutti voi.”

Davide P.

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